Per la Toscana, nella mostra dei presepi al Quirinale, ci sarà quello di Coreglia Antelminelli, in gesso bianco. "Quando il Capo dello Stato - ha spiegato il governatore Enrico Rossi - ci ha chiesto, come a tutte le Regioni, di inviare un presepe, mi sono ricordato che Coreglia e la Media Valle sono famose nel mondo per i 'figurinai', per secoli emigrati in Europa e Usa per realizzare presepi in gesso".
Il presepe della Regione Toscana è stato realizzato da Arte Barsanti di Bagni di Lucca, bottega passata da una generazione ad un'altra, da Carmelo al figlio Fedele, da questi alla figlia Maria, e a suo marito Pierangelo Fiori, infine oggi nelle mani del loro figlio Simone. Le statue vengono realizzate con gli antichi stampi e quindi unici nel loro genere. La produzione è eseguita artigianalmente, dalla colata di gesso, fino alla decorazione a pennello secondo i metodi tramandati da quattro generazioni
La mostra del Quirinale, ospitata nella Sala di Augusto, sarà visitabile nei giorni 18, 23, 28 e 29 dicembre 2015, 4 e 5 gennaio 2016. L'ingresso è gratuito. L'inaugurazione è prevista per giovedì 10 dicembre alle ore 17:00.
Un presepe di Coreglia sarà allestito anche a palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione, è realizzato dal Comune di Coreglia Anteminelli (Lu) grazie all'opera di un figurinaio locale; in gesso, completamente bianco come all´inizio del secolo, colato negli stampi singolarmente, essiccato, ripulito a mano e passato nel bianco.
La proposta, attraverso questo candore e questa semplicità delle figure, vuol portare alla ribalta di un vasto pubblico questa antica arte e tradizione che ha fatto di Coreglia Antelminelli la capitale nel mondo del presepe.
Gli archivi storici del comune di Bagni di Lucca raccontano che l'attività dei figurinai della Lucchesia, gli artigiani capaci di plasmare statuine, si può far risalire alla metà del ‘700. E nel locale Palazzo comunale un dipinto dell'artista barghigiano Cordati, riferibile a quel periodo, raffigura appunto un figurinaio di quelle zone, accompagnato dai suoi garzoni, che tiene in mano due ceste colme di statuine pronte per essere vendute.
Dunque una tradizione antica quella dei figurinai lucchesi, capaci di creare personaggi di singolare espressività ed accuratamente modellati, generazione dopo generazione e in giro per il mondo. Perchè tanti furono tra i figurinai a infoltire le schiere dei migranti lucchesi in tanti Paesi e continenti e a costruire quella comunità di Lucchesi nel mondo che rappresenta una parte importante della storia toscana.
Qualcuno riporta la storiella che quando Cristoforo Colombo scoprì l'America trovò sulla spiaggia alla quale approdò un lucchese che vendeva statuine del presepe. Una battuta che la dice lunga sul radicamento di questa tradizione in Lucchesia, anche se a tutt'oggi non esiste alcuna datazione storica esatta che possa indicarci la nascita vera e propria di questa figura di artigiano artista.
Di certo c'è che nella seconda metà dell''800 nasce una rinnovata volontà di fare, di intraprendere; tra le tante attività che sorgono, c'è anche quella di chi si inventa di rappresentare, sotto forma di statuetta, la fisionomia delle persone in generale, siano gente comune o mestieranti qualsiasi. Successivamente, vuoi per un'istruzione cattolica fortemente radicata, o magari soltanto per la nascita di una buona idea, si cominciò a riprodurre la scena della nascita di Gesù, del villaggio dove questa era avvenuta e degli abitanti intenti a svolgere le quotidiane attività. Tra questi pionere fu certamente Emanule Fontanini, che fondò l'omonima azienda sorta nel 1908 a Bagni di Lucca, ancora oggi sinonimo di alta espressione artistica.
Alll'epoca, i materiali a disposizione per realizzare queste piccole opere di scultura erano pochi. Si usava quello che si poteva trovare anche per strada dimenticato da qualcuno, come il giornale. Ecco la cartapesta, il materiale degli albori. Un materiale così valido che la produzione proseguì fin quasi alla metà del ‘900, affiancata però, dalla fine dell'‘800, da quella realizzata in gesso e che ancora oggi è portata avanti da diverse aziende della zona. Altre invece a partire dal dopoguerra, misero a punto nuovi sistemi produttivi arrivando all'uso del Pvc (un materiale infrangibile, ma pur sempre modellabile) e portarono la produzione ad un livello più industriale.
Negli anni si sono dunque avvicendate le tecniche più disparate per fare un presepio, ma a far da contraltare all'uso della cartapesta, una tra le più classiche ed efficaci resta sempre quella della carta da pacchi che, inumidita con il vinavil e avendo cura di darle la forma desiderata, quando poi asciuga dà la possibilità di ottenere delle vere e propri paesaggi da decorare a piacere con semplici colori ad acqua.
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